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Panopticon: il romanzo-pamphlet di un manager prestato alla letteratura

Fausto Pasotti firma per Lupetti Editore un'opera intrigante e densa di emozioni

   

Fausto Pasotti
Panopticon
Pag. 102    Euro 8
Distribuito da Messaggerie Italiane
Lupetti Editore   www.lupetti.com

Costruito a metà tra un instant movie e  un excursus filosofico, “Panopticon” è un romanzo intriso di sentimenti forti, schietti e contrastanti, in cui l’apparenza viene travolta irrimediabilmente dalla realtà, in cui la presa di coscienza dolorosa e definitiva si risolve in una catarsi finale che espia le vanità umane, ribalta il comune sentire, travolge il tempo e travalica tutto ciò che agli occhi umani può sembrare razionale, coerente, giusto.

 

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“Panopticon”, che segue la pubblicazione di “La Programmazione del Futuro” nel 1992 e “Lo Strano caso del Dr. JakeIT e di Mr. Hidiot” nel 2002, prende il nome dal progetto di carcere-modello ideato dal filosofo utilitarista britannico Jeremy Bentham nel 1791. Bentham ha immaginato un edificio semi-circolare che ospita le celle in una sorta di circonferenza, al cui centro è collocata la sede dei sorveglianti. I prigionieri non possono così vedersi né comunicare l’un l’altro, ma sono esposti al controllo perenne delle guardie che possono osservare tutti senza essere mai visti.
Nella medesima condizione si viene a trovare il protagonista del libro, ferito a morte mentre cammina nel centro della sua città: riverso a terra, con la faccia sul selciato, grondante di sangue, può veder la scena del suo ferimento, i curiosi che accorrono, i poliziotti, il caos e lo sgomento che si creano in situazioni del genere, paradossalmente da un punto di vista privilegiato, che gli permette di valutare senza essere valutato, capire senza essere capito, sentire senza essere sentito. Cinque minuti: tanti i capitoli del libro, tanti i minuti che gli restano per comprendere il significato profondo della sua vita, del suo passato professionale e umano. Cinque minuti scanditi da un vorticoso turbinio di eventi e colpi di scena, di visioni e rivelazioni che ribaltano ogni logica possibile.
Tra i mille dubbi che possono attraversare la mente di un uomo sul filo sottile e tagliente che delimita il confine tra la vita e la morte, Chi e Perché sono le domande che tormentano il protagonista che, con sorprendente lucidità mista ad un delirio consapevole, passa in rassegna tutta la sua esistenza, in un crescendo di disperazione, orgoglio e un senso lacerante di impotenza/onnipotenza. Una vita normale in un pomeriggio normale viene sconvolta radicalmente nelle sue basi, nelle sue radici, nella sua essenza più pura, senza un’apparente giustificazione o logica.
Il tempo dei pensieri allora si dilata all’infinito in un flash back continuo e martellante che ripercorre tutte le tappe di una intera vita spesa tra lavoro-famiglia-carriera e sogni lasciati nel cassetto della giovinezza, mentre il tempo reale scorre freneticamente in un susseguirsi di eventi che ne sconvolgono irrimediabilmente il destino. Lo spettro della morte consegna al protagonista una  logica penetrante e superiore, pregna di un che di divino e mistico: disteso a terra, si sente il guardiano del Panopticon della vita, il custode dei pensieri del mondo, colui che riesce in un ultimo afflato a comprendere le dinamiche umane di tutti gli astanti accorsi sul luogo dell’incidente, a leggere nelle loro anime a frugare nei loro sentimenti più reconditi. Ma proprio nel momento in cui crede di aver compreso il significato ultimo e più profondo della vita, tanto da essere riconciliato con essa e pronto all’idea della morte, tutte le sue certezze vengono frantumate e travolte da un catena di eventi imprevedibili, insospettabili, dirompenti e da rivelazioni che cambieranno per sempre il volto della sua esistenza passata, presente e futura.
Scopre che il suo ferimento non è stato casuale, che la sua morte, apparentemente incomprensibile, è stata voluta con fredda determinazione.   Spionaggio industriale, terrorismo internazionale, questioni etiche e politiche, sentimenti che sconfinano in un amore torbido e proibito, si intrecciano in una parabola umana discendente.
 

 
       
Per saperne di più sul Panopticon di Jeremy Bentham

http://cartome.org/panopticon2.htm

http://www.ucl.ac.uk/Bentham-Project/index.htm

http://www.ucl.ac.uk/Bentham-Project/info/panopticonhtm.htm

 
       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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