è
di Fausto Pasotti -
Milano 2009 ·
Pagine:
150 - Prezzo: 5 euro
I pareri dei nostri lettori
Essenziale, rarefatto, infinto, profondo, disarmante.
Difficile trovare un solo aggettivo che descriva questo
romanzo. In effetti il titolo ne racchiude l'essenza.
Bellissimo. Francesca P.
Questo romanzo ribalta tutte le verità e anche il "cattivo"
alla fine, a suo modo, è un eroe. L'ho già letto due volte,
ma so che non è abbastanza questa sera ricomincio da tre.
Raffaella D.
Sono sempre stato ateo e ho sempre pensato che la religione
fosse l'oppio dei popoli. Ma forse, da qualche parte, Dio
davvero "è". Riccardo M.
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Scarica gratis 77 pagine delle 150 pagine di cui si compone il libro
La
sinapsi
Booktrailer
Avendsome Sinclair è un
prete confinato
dai suoi superiori, sotto falso nome, a Sommersville, una sonnolenta
e atea cittadina di provincia non distante dalla Grande, la
capitale.
Uomo di accese passioni, Avendsome, per impiegare il vuoto
del tempo a sua disposizione ha riversato le energie sulla
costruzione di piccoli capolavori meccanici, chiamati Anàstasi.
Si
tratta di oggetti privi di alcuna utilità ma che con i loro
aggraziati movimenti sono diventati le ambite prede di facoltosi
collezionisti.
La
curia gli ordina di smettere perché la notorietà, conseguente al
successo ottenuto dalle sue creazioni, potrebbe far scoprire ai suoi
vecchi nemici la sua nuova identità.
Tempo addietro Avendsome, il
cui vero nome è padre O’Berry, si è reso protagonista di un
sanguinoso episodio culminato nel tentato omicidio di Saddest, il
Primo Monaco dei Saddish un popolo venuto da lontano e che vuole
imporre, anche con la forza, il proprio credo religioso agli
abitanti della Grande. Avendsome sa che tutto è inutile, ma
obbedisce, annunciando che sta costruendo l'ultima delle sue
creazioni: Anàstasia.
Da
lì a poco i Saddish s’impadroniscono del potere e Avendsome, armato
del suo fedele M16, si barrica nella canonica in attesa che i Sadmonk, gli spietati monaci Saddish, vengano a prenderlo
deciso a difendere la propria religione e la propria vita…
"La Grande non si addormenta mai. Di notte rallenta ma niente si ferma
davvero e così, anche i sogni sono increspati dagli incubi".
Mi chiamo Avendsome Sinclair e sono nato e cresciuto nella Grande, così
come a Sommersville viene chiamata la città più vicina, e quando ne
parlo ai miei concittadini finisco sempre per dire qualcosa del genere.
Mi sono trasferito qui da più di tre anni ma ciò nonostante continuo a
essere considerato uno straniero. Nessuno mi ha mai detto niente a
riguardo, ma so di essere un corpo estraneo, sempre sull'orlo di essere
rigettato come un membro espiantato da un organismo e riappiccicato ad
un altro dopo una lunga e complessa operazione chirurgica. La gente,
soprattutto quella di un piccolo e tranquillo borgo di provincia, non
ama i cambiamenti e non c'è di niente di più dirompente del silenzioso
irrompere di un uomo afflitto da misantropia, con tutti i misteri e i
segreti che la sua solitudine sembra celare, soprattutto se l'intruso è
l'unico pastore di anime del paese.
Sono infatti un prete ma a un ministro del culto non somiglio affatto.
Il mio aspetto piacente, nonostante i cinquant'anni già compiuti,
l'abitudine a non indossare quasi mai la tonaca e la riprovevole
consuetudine di correre tutte le mattine in calzoncini corti per le
strade del paese sono solo alcuni degli aspetti che mi hanno fatto
oggetto di scandalo agli occhi dei più.
"È nato nella Grande! Cosa vi aspettavate? Che l'aria di Sommersville
gli pulisse le meningi?" ho sentito una volta dire a Joshua Kaufman,
macellaio e sindaco del paese, mentre affettava le grandi costate che lo
hanno reso famoso in tutta la contea.
"Dobbiamo tenercelo così com'è. D'altra parte è un brav'uomo. Le sue
prediche sono brevi, amministra i Sacramenti come Dio comanda e non
chiede nemmeno soldi per riparare il tetto della canonica, perché è in
grado di fare da solo".
Durante i primi mesi della mia presenza in paese, molti hanno cercato
informazioni sul mio conto presso i parenti o i conoscenti che quasi
tutti hanno nella Grande, ma nessuno di loro ha mai sentito nominare un
sacerdote con un nome così strambo come il mio, Avendsome Sinclair, del
quale non si riesce nemmeno a distinguere il nome dal cognome.
La signora Kaufman, moglie del sindaco, ha addirittura cercato
informazioni presso gli uffici dell'Arcivescovado, ma si è trovata di
fronte a un muro invalicabile di mugugni e dinieghi.
Ora, dopo tre anni, hanno smesso di tentare di scavare nel mio passato e
in molti pensano che, in questo specifico caso, l'ignoranza sia
preferibile alla conoscenza di una verità che di certo turberebbe i loro
sonni.
In realtà i miei comportamenti non passerebbero inosservati nemmeno
nella Grande.
Ho persino rifiutato l'aiuto della signorina Brokenheart che aveva fatto
da perpetua al precedente parroco fino al giorno della sua morte e da
allora nessuno è mai più riuscito a mettere piede in canonica. Cosicché
su di essa sono nate le più assurde e terribili delle voci, tanto che
molti, dopo essersi fatti il segno della croce uscendo da chiesa,
ripetono il gesto passando accanto alla dimora del parroco come se
quest'ultima fosse la tana del demonio.
Che dire poi del mio hobby, per il quale sono addirittura conosciuto in
tutto il mondo, tanto da attirare in paese tipi delle più disparate
nazionalità?
Le Anàstasi. Cosa sono e a cosa servano è per tutti un mistero. Io le ho
definite "invenzioni inutili, fatte solo per rallegrare l'intelletto e
la vista", fatto sta che se uno digita questo strano nome su Internet
compaiono decine di link che rimandano tutti al parroco di Sommersville.
A parte questo, tento sempre di passare leggero accanto all'esistenza di
chi incrocia la mia strada.
Fin dal suo titolo risulta evidente che si tratta di un testo atipico.
Se avete amato Siddharta e Cent’anni di solitudine è probabile che
amerete anche questo libro.
Alla faccia della modestia, penserete: i due libri più
rappresentativi di due premi Nobel per la letteratura! Ovviamente non
sto parlando del valore letterario del mio scritto (so di essere un
ingegnereraccontastorie e non un ingegnere alla Gadda o alla Musil!), ma
della sensazione di leggerezza (quella tanto cara al Calvino delle
“Lezioni americane”) e un po’ del medesimo straniamento che vi ha
accompagnato nel corso di quelle letture.
Stilisticamente è la storia migliore che abbia scritto (a parte Hic
Sunt Leones che sto ancora scrivendo).
La storia è bellissima, coinvolgente e commovente.
Che siate religiosi o atei, alla fine, non potrete che riflettere
sul vostro modo di essere in questo mondo.